Si può dire ancora qualcosa di attuale su un classico dei classici? Sì, soprattutto se a farlo è Michael Morpurgo. Boy Giant, Il figlio di Gulliver, è una rivisitazione della storia di Gulliver attraverso gli occhi e la voce narrante di un bambino afgano in fuga dalla guerra. La satira al vetriolo di Jonathan Swift, l’irriverente denuncia dell’umana pochezza, è trasformata dallo stile inconfondibile di Morpurgo in un messaggio di umana resilienza, speranza, riconciliazione.
Omar ha dieci anni e vive con i genitori e la sorella in un paesino dell’Afganistan. La sua vita scorre semplice e serena, come quella di tanti suoi coetanei, tra scuola, amici e appassionanti partite di cricket finché il suo piccolo mondo viene sconvolto dalla guerra. Dopo avere perso il padre e la sorella, trova temporaneo rifugio insieme alla madre in un campo profughi, dove grazie agli operatori umanitari impara qualche parola di inglese. Ma un campo profughi non è una vera casa, e madre e figlio si mettono in viaggio diretti verso la costa, nella speranza di trovare una barca che li porti oltreoceano, in Inghilterra, dove lo zio materno Said ha un bar.
Omar è costretto a imbarcarsi da solo, lasciando la madre a terra con la promessa di rivedersi in Inghilterra. Durante la traversata, una violenta tempesta fa naufragare il barcone, gettando Omar sulle coste di una terra sconosciuta, che lui crede essere l’Inghilterra. Scopre in seguito che si tratta dell’isola di Lilliput, dove molti anni prima è approdato un marinaio inglese di nome Gulliver. Scambiato dagli abitanti di Lilliput per il figlio di Gulliver, Omar è accolto con tutti gli onori. Durante il lungo soggiorno tra quel piccolo popolo, imparerà a conoscere la follia della guerra e la vanagloria dei potenti, ma anche a trovare la strada che porta alla pace.
Non sono solita parlare dei miei libri non ancora pubblicati, ma questo merita un’eccezione. Ritrovarsi a dare voce al giovane protagonista afgano in un momento così drammatico e doloroso per l’Afganistan è stata un’esperienza toccante, che spero possa coinvolgere anche i lettori italiani. Il libro, la cui uscita è prevista per l’autunno 2021 presso Il battello a vapore, è arricchito dalle immagini in bianco e nero di Michael Foreman, illustratore storico di Morpurgo. Adatto a un pubblico a partire dagli 8 anni.
Ci furono recinzioni di filo spinato. Ci furono camion. Ci furono treni. Ci furono altri campi profughi. La polizia ci picchiava. Alcuni ci gridavano di tornare a casa. Altri ci sorridevano e ci offrivano riparo, cibo e abiti caldi. Non sapevamo mai cosa aspettarci.
Ma io e mamma mettevamo un piede dietro l’altro e andavamo avanti.