Nell’Australia degli anni Trenta, tre ragazzine di padre inglese e madre aborigena, strappate alle proprie famiglie e rinchiuse in un istituto di rieducazione per essere “integrate” nella società dei bianchi, compiono una rocambolesca fuga verso casa, attraversando a piedi l’inospitale entroterra australiano. Una testimonianza storica (l’autrice è figlia di una delle protagoniste) che è insieme una dolorosa denuncia e un appassionante romanzo di avventura, narrato con uno sguardo vicino all’infanzia.
Questa traduzione, pubblicata nel 2004, è stata il mio secondo lavoro per Giano Editore. Alla fine del libro c’è un piccolo glossario di termini aborigeni, che abbiamo deciso di lasciare in originale nel testo.
Ricordo una lunga discussione con l’editore sulla scelta del titolo, in originale Rabbit-proof fence, che fa riferimento alla barriera di circa 3200 km costruita in Australia tra il 1902 e il 1907 per proteggere i territori agricoli dell’ovest dai conigli e da altri animali perniciosi. L’editore riteneva che suonasse un po’ bizzarro all’orecchio italiano, ma dopo molto argomentare alla fine si decise per una traduzione letterale.
Leggi la recensione del libro su Rosa del deserto.
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