Una madre tossicodipendente e alcolista, dopo anni trascorsi sulla strada, trova rifugio con la figlioletta in un vecchio mulino abbandonato. Costretta dalla madre a restare sempre all’interno dell’edificio per non essere notata e portata via dai servizi sociali, la bambina passa il tempo a spiare la gente dall’alto di quello che considera il suo “castello”, fantasticando sulle loro vite.
Ma con il passare del tempo ha la sensazione che nel mulino ci sia un’altra presenza invisibile e, con l’aiuto di un anziano senzatetto con cui ha fatto amicizia, cerca di scoprire chi sia quel fantasma, facendo affiorare il passato della madre.
Non posso dire altro per non sciupare il piacere di una trama venata di giallo. Tuttavia, posso dire è che tra le storie per giovani più realistiche che abbia tradotto, molto toccante e credibile nella descrizione del contesto sociale e della vulnerabilità dei personaggi, con un finale agrodolce inaspettato.
Il libro è stato pubblicato nel 2018 da Il battello a vapore.
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