Finalista al Ptemio Andersen 2020, categoria 9-12 anni
La storia è ambientata negli anni Quaranta in un paese della provincia americana. Wanda è una bambina polacca di umili origini che vive con il padre e il fratello in una zona degradata. A scuola è sempre taciturna e isolata, non parla bene inglese e nessuno le presta attenzione. Finché un giorno per sentirsi alla pari con le sue compagne, Wanda racconta a tutti di avere cento vestiti “tutti in fila nell’armadio”. Ovviamente è solo una fantasia, Wanda porta ogni giorno lo stesso vestito sbiadito, ma Peggy, la ragazza più popolare della scuola, coglie al volo l’occasione per lanciare un gioco crudele, prendendosi gioco di lei. Il suo atteggiamento mette a disagio Maddie, l’amica del cuore di Peggy, che assiste imbarazzata alle continue canzonature senza avere il coraggio di intervenire in difesa di Wanda.
Ma una gara di disegno scolastica segnerà una svolta nella storia, offrendo a tutti l’occasione di riflettere sulle conseguenze dei propri comportamenti.
Se devo essere sincera, mentre traducevo questo piccolo libro (appena 96 pagine) dai grandi temi, ho pensato con rammarico che questa storia toccante, narrata con un’eleganza e uina sobrietà d’altri tempi, anche nelle suggestive illustrazioni di Louis Slobodkin, sarebbe passata inosservata nel mare magnum di pubblicazioni per bambini e ragazzi. Invece, sono stata smentita: il libro è tra i finalisti del Premio Andersen 2020 nella categoria 9-12 anni. Una bellissima sorpresa e un onore.
Mi auguro che questo romanzo, che affronta l’insolito tema del bullismo femminile dal punto di vista di chi lo avalla passivamente per vigliaccheria, trovi molti lettori e sia adottato nelle scuole. Il libro originale è entrato nella rosa degli Newbery Honour Books nel 1945. La versione italiana è stata pubblicata nel 2019 da Il battello a vapore.
Dopo molto molto tempo, giunse a un’importante conclusione.
i cento vestiti
Non sarebbe mai più rimasta a guardare senza dire nulla.